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Simula Hub: la tecnologia al servizio della simulazione

Redazione SIMZINE
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Il 17 settembre 2022 è stato inaugurato a Parma il nuovo centro di simulazione Simula Hub. L’evento ha riunito istituzioni e figure accademiche. Ecco il resoconto della giornata.

«Mai la prima volta sul paziente». Da più di dieci anni, la mission di Accurate è quella di offrire soluzioni di elevata qualità scientifica e tecnologica per potenziare la formazione dei professionisti della salute.

L’utilizzo della simulazione in campo medico è lo strumento più efficace per ridurre l’incidenza dell’errore umano e, di conseguenza, minimizzare il rischio clinico per il paziente. La formazione simulation-based infatti permette al medico di imparare, mettere in pratica e migliorare le proprie competenze in un ambiente protetto, garantendo così la sicurezza del paziente. Ovvero, di tutti noi.

In linea con questa filosofia, Accurate promuove la cultura della simulazione clinica e la sua diffusione sia in Italia che all’estero. Non a caso, è stato scelto il 17 settembre, ovvero il World Patient Safety Day , come data per l’inaugurazione del Simula Hub, il suo nuovo centro di simulazione. L’obiettivo è utilizzare le tecnologie più avanzate per offrire esperienze formative altamente realistiche ed immersive. Il centro vuole essere un propulsore di innovazione, che offre ai professionisti della salute la possibilità di esercitarsi con simulatori all’avanguardia in grado di emozionare e stimolare lo sviluppo di nuove competenze. «Abbiamo deciso di investire ulteriormente nella tecnologia per realizzare un centro di ricerca e innovazione completamente dedicato alla riduzione del rischio clinico», spiega Patrizia Angelotti, CEO di Accurate.

All’inaugurazione del centro, oltre alle personalità accademiche e scientifiche, hanno partecipato anche autorità istituzionali, quali il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, l’assessore alle Politiche della Salute, Raffaele Donini, e il Sindaco di Parma, Michele Guerra.

«Uno dei componenti fondamentali dell’esercizio della medicina moderna è il saper fare. E oggi la simulazione fornisce gli strumenti per imparare a fare.» afferma il dott. Carlo Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie.

Anche il Prof. Mauro Rinaldi, Presidente del Collegio dei Professori Ordinari di Cardiochirurgia all’Università di Torino, ha rimarcato l’importanza della simulazione in campo chirurgico: «Il training hands-on è quello che ci permette di insegnare effettivamente le cose. Perché la simulazione è così necessaria in campo cardiochirurgico? Perché purtroppo le conseguenze di errori in sala operatoria sono tragiche. Il parallelo fra aeronautica e cardiochirurgia è rinomato, in quanto sono entrambi settori in cui il rischio non può essere corso. Secondo la Swiss Cheese theory, la teoria del groviera, ci sono una serie di piccoli errori, a volte quasi non rilevabili, che si infilano tutti in una direttrice al termine della quale c’è il disastro. Secondo la John Hopkins University, l’errore medico è la terza causa di morte.

Può essere un numero sovrastimato, ma sicuramente l’errore influisce nella nostra professione e dobbiamo cercare di ridurne l’incidenza con tutti i metodi a nostra disposizione.»

Il centro di Simula Hub è strutturato come un vero e proprio ospedale, includendo sala parto, radiologia, sala operatoria e terapia intensiva. Inoltre mette a disposizione dei discenti simulatori di ultima generazione, come HAL® S3201, un modello capace di integrare numerose funzionalità avanzate.

«Ancora la maggior parte dei centri di simulazione in Italia sono dotati dell’attrezzatura di base, simulatori semplici che servono ad allenare competenze basiche come il massaggio cardiaco.» afferma il Prof. Luciano Gattinoni dall’Università di Goettingen in Germania.

«Quando si parla di simulazioni avanzate, in cui si ha un manichino con potenzialità di risposte fisiologiche e patologiche molto complesse, diventa necessario scrivere uno scenario per ricreare delle situazioni molto simili alla realtà e che abbiano un efficacia didattica. Sono attività che non si improvvisano. Il 90% delle capacità di risposta di questi dispositivi non vengono sfruttate. La medicina attualmente utilizza solo il 10% delle potenzialità che la tecnologia può offrire.»

Obiettivo di Simula Hub è anche quello di interagire con centri di ricerca e ospedali per testare modelli clinici e stabilire quali, in termini di risposta fisiologica immediata, possono funzionare. «Abbiamo di fronte un panorama infinito di possibilità» aggiunge il prof. Gattinoni «ma quali sono gli output di tutto questo? Primo, il miglioramento delle capacità di preparazione degli operatori; secondo, la possibilità di continuo aggiornamento degli scenari di insegnamento e della qualità dei modelli; terzo, il miglioramento delle nostre conoscenze cliniche.»

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