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SIAARTI Academy CREM: un’esperienza isola-ta?

Flavia Petrini
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L’esperienza di SIAARTI a Lampedusa per addestrare i futuri specialisti di anestesia e rianimazione

Nel 2017 la Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI) ha sviluppato un corso di formazione innovativo focalizzato sulla medicina di area critica e rivolto a specializzandi e neo-specialisti in Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e del Dolore (ARTID). Il corso, SIAARTI Academy CRitical Emergency Medicine (CREM), negli anni successivi ha subito numerose modifiche e perfezionamenti volti ad aumentare le esercitazioni pratiche ed in simulazione ad alta fedeltà fino all’ultima edizione del 2019 in cui, per avvalorare ancora di più e confermare l’utilità dell’offerta formativa, SIAARTI ha deciso di fare un bilancio dell’esperienza e di valutare le competenze acquisite dai partecipanti per investigare le potenzialità del corso sull’acquisizione di abilità tecniche e non tecniche in medicina di area critica.

Il corso, in tutte le sue edizioni, si è svolto sull’isola di Lampedusa (Sicilia). La scelta non è stata casuale poiché il suo stesso nome evoca immagini di sbarchi, migrazioni e tragedie, nonché il paradossale turismo estivo per la sua magnifica natura. L’esperienza si è rivelata ancora più memorabile, scegliendo come sede del corso l’aeroporto dell’isola, il quale si è dimostrato luogo ideale sia per lo svolgimento della didattica frontale e delle simulazioni, che per la fase finale con scenari di maxi-simulazione di catastrofi e soccorso medicalizzato.

Un mese prima dell’inizio del corso i partecipanti hanno ricevuto materiale didattico e letteratura aggiornata inerente alla medicina di area critica, a integrazione della formazione curricolare, e sulla simulazione per familiarizzare con le modalità educative previste. Nei primi 6 giorni di corso sono state organizzate lezioni frontali di medicina d’urgenza, suddivise in 7 stazioni di simulazione “high-fidelity”. Ogni sessione aveva una durata media di 3 ore e mezza con percorsi dedicati in stazioni pratiche adibite agli scenari CREM più frequenti in clinica ed era preceduta da didattica frontale svoltasi in aula plenaria oltre che in tavoli hands-on a piccoli gruppi di partecipanti. Ogni sessione di simulazione era seguita da un debriefing in cui i partecipanti discutevano la gestione corretta dei casi secondo letteratura scientifica e linee guida con istruttori esperti nazionali in anestesia e rianimazione.

Le principali tematiche che sono state simulate includevano la gestione del paziente ustionato, della vittima da annegamento, urgenze ostetriche e neonatali, disbarismo, tecniche pratiche in emergenza, principi base di ecografia in emergenza-urgenza, gestione del trauma cranico e politrauma in urgenza, emergenze cardiovascolari e respiratorie e gestione di eventi maggiori.

Infine, il settimo giorno di corso, a concludere il percorso didattico e al fine di acquisire competenze gestionali, emozionali e tecniche per fronteggiare emergenze sanitarie, si è svolta una simulazione ad alta fedeltà di maxi-emergenza. I partecipanti della CREM, circa 150 per ogni edizione, sono stati divisi in due gruppi: i primi sono stati coinvolti come operatori sanitari (medici e infermieri in ospedale, nelle ambulanze e in centrale operativa) mettendo in pratica quanto appreso nelle stazioni di addestramento; i secondi invece come vittime dell’evento, simulando diversi profili di vittime, vivendo così tutte le fasi del soccorso. Nel 2019, la maxi-emergenza, organizzata in collaborazione con le forze dell’ordine, la guardia costiera, i vigili del fuoco, i paramedici e l’aeronautica di Lampedusa, previde la gestione di vittime di un evento sismico che causò diverse situazioni di emergenza in differenti località dell’isola, quali: il crollo di una palazzina (scuola elementare), numerose vittime naufragate a 50 mt dalla spiaggia a causa di un’onda anomala e a circa 5 Km dal centro urbano, un gruppo di vittime a seguito di collisione di imbarcazione sul pontile ed infine il crollo dell’unico centro medico dell’isola con coinvolgimento dello stesso personale sanitario. L’aeroporto di Lampedusa fu immediatamente adibito a centrale di controllo radio e coordinamento, oltre che ospedale; inoltre, i partecipanti vennero suddivisi secondo rete verticale di comando con triage e punto medico avanzato per fronteggiare la maxi-emergenza.

Come già premesso, al termine del corso nel 2019 sono state valutate le competenze tecniche e non tecniche (di base, immediatamente al termine del corso ed a 4 mesi) acquisite dai partecipanti alla SIAARTI Academy CREM e confrontate con le competenze di specializzandi che ricevettero il materiale didattico precorsale ma che non parteciparono al corso e con le competenze di coloro che non ricevettero il materiale didattico né frequentarono il corso. Le competenze di base risultarono sovrapponibili per i tre gruppi, mentre il gruppo che frequentò la CREM risultò acquisire e ritenere più competenze tecniche e non tecniche rispetto agli altri due gruppi sia immediatamente dopo il corso che a 4 mesi di distanza. Inoltre, il gruppo partecipante al corso mostrò un miglioramento nel tempo sia per le competenze tecniche che non tecniche e partecipò più attivamente alle attività proposte in seguito dalla SIAARTI. 

Con questo studio, si è dimostrato che il corso SIAARTI Academy CREM ha una valenza didattica ottimale per preparare tecnicamente gli Anestesisti Rianimatori del futuro a fronteggiare le emergenze in ambiente ostile e la difficoltà di prendere decisioni complesse in tempi brevi, garantendo competenze tecniche ma soprattutto non tecniche che possono essere acquisite solo attraverso l’esperienza e la simulazione. Infine, da questo progetto e dalle varie edizioni della SIAARTI Academy CREM abbiamo appreso che la simulazione ad alta fedeltà dovrebbe assumere un ruolo centrale nella formazione dei medici del futuro, specialmente quando si tratta di una professione complessa e multidisciplinare come quella dell’Anestesista Rianimatore.

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